Sara Hejazi "Il volto violento dell'Islam"

6 de may. de 2017 · 32m 3s
Sara Hejazi "Il volto violento dell'Islam"
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Sara Hejazi "Il volto violento dell'Islam" Micromega almanacco di religione numero 3/2017 "Il volto violento dell'Islam" di Sara Hejazi Nonostante la storia delle religioni abbia ampiamente dimostrato che mai vi...

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Sara Hejazi
"Il volto violento dell'Islam"
Micromega
almanacco di religione
numero 3/2017


"Il volto violento dell'Islam" di Sara Hejazi
Nonostante la storia delle religioni abbia ampiamente dimostrato che mai vi fu credo senza violenza, né violenza senza un qualche credo, l’ultimo decennio ha visto insinuarsi in modo sempre più impellente un interrogativo preciso: l’islam è una religione particolarmente violenta? La sola risposta plausibile è sì: l’islam è oggi una religione violenta. Ma non perché lo sia più delle altre nel suo impianto teologico, bensì perché nel presente, mentre in Europa le religioni si ritirano nella sfera del privato, l’islam, in controtendenza, si propone con violenza nella sfera pubblica.


Micromega - Almanacco delle Religioni
Erri De Luca, Moni Ovadia, mons. Matteo Zuppi, Boualem Sansal, card. Giuseppe Betori, Leonardo Boff, Piergiorgio Odifreddi, Elif Shafak: l’Almanacco di religione di MicroMega, in edicola dal 27 aprile, è ricco di analisi e approfondimenti a firma di alcune tra le personalità più autorevoli del mondo culturale e religioso, italiano e non.

Il numero si apre con una sezione autobiografica in cui Erri De Luca, Moni Ovadia, Piergiorgio Odifreddi, Sadia Hameed e lo scrittore tedesco Martin Walser raccontano, ciascuno a partire dal proprio retroterra, la loro personalissima esperienza del religioso.

Ampia parte del monografico è dedicata poi al cinquecentenario della Riforma protestante. Sullo stato del cammino ecumenico è incentrato il dialogo tra il decano della Facoltà valdese di Teologia di Roma, Fulvio Ferrario, e l’arcivescovo di Bologna, mons. Matteo Zuppi. Mentre a Massimo Firpo, Adriano Prosperi e Carlo Augusto Viano il compito di analizzare le conseguenze – spesso del tutto inintenzionali – della Riforma: perché, se è vero che al gesto di ribellione di Lutero alla Chiesa romana si è soliti associare anche un certo spirito di modernità e libertà, è altrettanto vero che l'idea di libertà del frate agostiniano non aveva nulla a che fare con il concetto di autodeterminazione e libertà individuale come lo intendiamo oggi. Massimo Rubboli, infine, ci racconta di come fu un protestante puritano, certamente non per tutelare l'autonomia dello Stato ma per proteggere la purezza della Chiesa, a porre le basi in America di quello che sarà il principio di separazione di Stato e Chiesa.

Altra importante sezione dell’Almanacco è quella incentrata sul rapporto tra islam e democrazia, questione della quale hanno discusso, durante l’ultima Fiera del libro di Francoforte, la scrittrice turca Elif Shafak, lo scrittore algerino Boualem Sansal, Daniel Cohn-Bendit e il rappresentante del governo tedesco Andreas Görgen. Completa il quadro un intervento di Sara Hejazi che spiega come il corto circuito fra emarginazione sociale e indottrinamento ideologico sia alla base della radicalizzazione islamista di molti giovani in Europa.

A proposito del ruolo delle religioni nelle democrazie liberali, il direttore di MicroMega, Paolo Flores d’Arcais, si confronta, in due diversi dialoghi, con due autorevoli esponenti della religione islamica e cattolica in Italia: il presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche d'Italia, Izzeddin Elzir e l’arcivescovo di Firenze, card. Giuseppe Betori.

Ma il terzo numero dell’anno – in edicola, in libreria, su Ipad e in ebook a partire da giovedì 27 aprile – offre ai lettori ulteriori approfondimenti. Come l’intervista al teologo della liberazione Leonardo Boff, curata da Claudia Fanti, sulla Chiesa di Francesco e i suoi nemici, e, ancora, quella di Valerio Gigante a Raniero La Valle, il quale, a partire dal proprio impegno in politica, ripercorre alcuni dei passaggi chiave di 50 anni di storia italiana.

Arricchisce infine il numero un fuorisacco di gran pregio: un carteggio inedito in Italia tra il filosofo Roberto Esposito e il recentemente scomparso Zygmunt Bauman circa i concetti di comunità e identità, oggi così prepotentemente alla ribalta del discorso pubblico.


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