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PRESENTE INDICATIVO | Incontri

  • La posibilidad de la ternura | Incontro post spettacolo con la compagnia La Re-Sentida

    16 MAY. 2024 · Gli attori della compagnia La Re-Sentida dialogano con Graziano Graziani sui temi dello spettacolo. 
    43m 47s
  • La Douleur | Incontro con Dominique Blanc

    15 MAY. 2024 · Dominique Blanc, protagonista di https://www.piccoloteatro.org/it/2023-2024/la-douleur, dialoga con Claudio Longhi in occasione della presentazione di Chantiers, je, volume che l’attrice francese ha pubblicato per ACTES SUD. «Il dolore è fra le cose più importanti della mia vita»: in maniera tanto semplice quanto travolgente, Dominique Blanc si immerge nella scrittura pura e limpida di Marguerite Duras. Un’unica, eccezionale serata per celebrare la fondazione del Piccolo e l’arte di un regista indissolubilmente legato alla sua storia: Patrice Chéreau. Con la complicità del coreografo Thierry Thieû Niang, nel 2008 Patrice Chéreau scelse la stupefacente Dominique Blanc come interprete di uno dei testi fondamentali della letteratura del dopoguerra, Il dolore di Marguerite Duras: romanzo autobiografico, nato dal diario tenuto in quegli anni terribili dalla scrittrice, militante nelle fila della Resistenza e moglie di un uomo deportato. Nel giorno in cui ricorre l’anniversario della fondazione del Piccolo Teatro e a dieci anni dalla scomparsa del grande regista, una delle attrici francesi più acclamate dal pubblico e dalla critica – vincitrice di quattro Premi César, della Coppa Volpi al Festival del Cinema di Venezia e di quattro Premi Molière, di cui uno proprio per questo spettacolo – torna a far rivivere l’intensità e la purezza della scrittura di Marguerite Duras.
    32m 8s
  • La Obra | Incontro post spettacolo con Mariano Pensotti

    15 MAY. 2024 · Mariano Pensotti presenta insieme a Davide Carnevali, che ha curato la prefazione e la traduzione del volume, Teatro, nuovo capitolo della collaborazione Piccolo/Saggiatore. Modera Graziano Graziani. 
    45m 54s
  • The Confessions | Incontro con Alexander Zeldin

    11 MAY. 2024 · Alexander Zeldin, regista e drammaturgo di The Confessions, dialoga con Graziano Graziani (Radio3). «Voglio celebrare la cosiddetta “ordinarietà”, perché è l’ordinarietà a essere straordinaria: mia madre ha combattuto una battaglia per la ricerca di un proprio senso dell’esistenza, a cui hanno preso parte milioni di donne»: Alexander Zeldin dipinge il suo intimo ed emozionante “ritratto di signora”. Alice è nata nel 1943. È australiana, attivista. Ma che altro sappiamo della sua esistenza? Cosa ne sa suo figlio, Alexander Zeldin?  In The Confessions, il drammaturgo e regista inglese ha utilizzato le ore di conversazione con la madre – e con altre donne sue coetanee – per dipingere il ritratto di una ragazza della classe operaia che, dopo un matrimonio a diciotto anni e un tentativo di omicidio, lascia la sua isola per ricominciare una nuova vita nella Londra degli anni Ottanta. Attraversando i cambiamenti sociali, gli amori di Alice diventano il filo conduttore di un processo di emancipazione, personale e collettivo, in cui ciascuno può riconoscersi: «Amo raccontare storie che parlino direttamente alle persone – dichiara Zeldin – senza trucchi, senza intermediari, storie che le mettano in allerta, le tocchino profondamente. E sono sempre storie che nascono dal reale.»  9 - 11 maggio 2024 Teatro Strehler
    46m 28s
  • La voluntad de creer | Incontro post spettacolo con Pablo Messiez

    10 MAY. 2024 · Pablo Messiez, regista e drammaturgo di https://www.piccoloteatro.org/it/2023-2024/la-voluntad-de-creer, dialoga con Graziano Graziani (Radio3). Nel film Processo a Giovanna D’Arco di Robert Bresson, l’eroina francese, interrogata su come sapesse che la voce udita fosse quella di un angelo, risponde: «Perché avevo la volontà di crederlo». Questo è il punto di partenza dell’opera di Pablo Messiez, nel 2023 spettacolo dell’anno in Spagna, per la prima volta in Italia. La voluntad de creer si apre con il ritorno di Amparo dal Sud America assieme alla moglie in attesa di un figlio. La gravidanza presenta delle complicazioni e solo Juan, fratello di Amparo, è in grado di aiutarla: convinto di essere la reincarnazione di Gesù di Nazareth, vuole credere di poter operare un miracolo e, per questo, il miracolo si compie. Ispirandosi al film Ordet di Carl Theodor Dreyer, tratto dal dramma di Kaj Munk, Messiez conduce un’indagine sul rapporto tra volontà e fede, suggerendo come questo sia all’origine del patto con il pubblico che rende possibile la finzione scenica. Ritenendo che l’assenza dello spettatore svuoti di senso il rito del teatro, il regista ha scelto di creare questo spettacolo aprendo al pubblico tutte le prove, a dimostrazione del fatto che, anche nel processo creativo, l’azione è possibile solo condividendo la volontà di crederci.
    46m 35s
  • Cultura e politica per l’Europa di domani | Parole in pubblico

    9 MAY. 2024 · Con Paolo Magri, co-curatore di L’Europa nell’età dell’insicurezza (Mondadori) e vice presidente ISPI, il nostro Direttore Claudio Longhi, e Hortense Archambault, direttrice de la Maison de la Culture (MC93) di Bobigny. Modera Alessia De Luca (ISPI). Mercoledì 8 maggio | Teatro Strehler – Scatola Magica, ore 18.30
    1h 4m 15s
  • La voluntad de creer | Incontro con Pablo Messiez

    9 MAY. 2024 · PARTECIPANTI - Pablo Messiez: director de teatro, dramaturgo - Alessandro Cassol: hispanista - Instituto Cervantes de MILÁN La voluntad de creer si apre con il ritorno di Amparo dal Sud America assieme alla moglie in attesa di un figlio. La gravidanza presenta delle complicazioni e solo Juan, fratello di Amparo, è in grado di aiutarla: convinto di essere la reincarnazione di Gesù di Nazareth, vuole credere di poter operare un miracolo e, per questo, il miracolo si compie. Ispirandosi al film Ordet di Carl Theodor Dreyer, tratto dal dramma di Kaj Munk, Messiez conduce un’indagine sul rapporto tra volontà e fede, suggerendo come questo sia all’origine del patto con il pubblico che rende possibile la finzione scenica. Ritenendo che l’assenza dello spettatore svuoti di senso il rito del teatro, il regista ha scelto di creare questo spettacolo aprendo al pubblico tutte le prove, a dimostrazione del fatto che, anche nel processo creativo, l’azione è possibile solo condividendo la volontà di crederci.
    1h 36m 45s
  • Entrelinhas | Incontro con Tónan Quito

    8 MAY. 2024 · Tónan Quito, protagonista di https://www.piccoloteatro.org/it/2023-2024/entrelinhas, dialoga con Graziano Graziani (Radio3). «Madre. Ho deciso di scriverti questa lettera, anche se non sei la persona a cui volevo rivolgermi»: la vicenda di un carcerato, che scrive i suoi messaggi alla madre tra le righe di un’edizione dell’Edipo re di Sofocle, si intreccia a quella di un attore che non ha potuto portare in scena il monologo promessogli da Tiago Rodrigues. Tónan Quito è in attesa del monologo che Tiago Rodrigues ha promesso di scrivere per lui. Ma, come al solito, l’autore è in ritardo, procrastina, si nega. Perché, allora, si chiede Tónan, non utilizzare per lo spettacolo un misterioso volume proveniente dalla biblioteca del carcere di Lisbona? Portando in scena l’enigmatico rapporto tra autore e attore, Entrelinhas apre il passaggio segreto che collega la realtà ai mondi sotterranei della finzione. In un labirinto narrativo, l’Edipo re si intreccia alle lettere di un prigioniero scritte alla madre tra le righe – come recita il titolo dello spettacolo – di un’edizione della tragedia di Sofocle. Con una performance che gli è valsa la candidatura come miglior attore da parte della rivista Time Out, Tónan Quito accompagna il pubblico in una profonda riflessione sull’arte dell’interpretazione e sulla potenza del teatro.
    40m 42s
  • Avalanche | Incontro con Marco D'Agostin

    7 MAY. 2024 · Marco D’Agostin presenta insieme ad Alessandro Iachino, curatore del volume, Anni, lettere e valanghe, nuovo capitolo della collaborazione Piccolo/Saggiatore, dedicato al coreografo e danzatore. Modera Graziano Graziani (Radio3). Un uomo e una donna, dopo la valanga che ha travolto il mondo, tornano a esplorare lo spazio, riscoprono il movimento, articolano parole e suoni; tentano di rimettere insieme i pezzi di un’umanità scomparsa e da rifondare, o di anticipare una fine inevitabile, che non impedisce di ricominciare, ogni volta, a scrivere una storia. Nel terzo spettacolo della personale di Marco D’Agostin – primo, in realtà, in ordine di creazione, nomination al Premio UBU come Migliore Spettacolo di Danza 2018 – due creature esplorano un paesaggio lunare: è il deserto di un nuovo pianeta, o forse ciò che è rimasto dopo la valanga del titolo. I performer – D’Agostin e Teresa Silva – danzano come attenti e commossi archeologi: estraggono dallo spazio i movimenti come se fossero frammenti fossili. Nel frattempo, le bocche emettono prima timidi suoni, poi progressivamente parole e infine lacerti di opere altrui, a comporre un ideale archivio vivente di canzoni, nomi propri, film, numeri d’intrattenimento della cultura popolare, poesie. Le voci e i corpi dei due esploratori sono impegnati in un tentativo di ricostruzione, di elaborazione della memoria, di esplorazione di un universo ignoto. Ci restituiscono parole e gesti per andare in cerca di ciò che resta dell’umanità, per rifondarla e ricostruirla, di nuovo, dopo la valanga, prima del prossimo colpo di spugna.
    51m 48s
  • Frankenstein | Incontro con Filippo Andreatta

    6 MAY. 2024 · Filippo Andreatta, regista di OHT, presenta in anteprima il libro Frankenstein insieme a Francesca Rigato (ZERO) e Graziano Graziani (Radio3). Da sempre incastrato dai limiti della tassonomia culturale, “l’essere-più-che-umano” per eccellenza della letteratura occidentale – creato da Mary Shelley nel 1816, l’Anno-Senza-Estate – prende finalmente parola, non come escluso, ma come artefice del nostro immaginario, come nostro concittadino, come nostro pari mostruoso. Con questa nuova produzione, OHT affronta, per la prima volta, un classico della letteratura occidentale; Frankenstein o il moderno Prometeo. Ruotando attorno al momento dell’esperimento, opera affondi parziali e verticali nel testo, senza limiti di forma, linguaggio e durata. Il romanzo diventa materiale da esaminare, sezionare, ricucire, corpo disponibile per esperimenti diversi: uno spettacolo teatrale, una reading-session, un’installazione e un radiodramma generati come parti della stessa operazione che avanza orizzontalmente nella storia per indagarne le molteplici ramificazioni. Frammenti che mutuano l’oscenità del demone e diventano un assemblaggio deforme di materiale grezzo abbandonato precocemente; esperimenti che, mostrandosi nella loro inadeguatezza, innescano lo stesso cortocircuito all’origine della creatura di Frankenstein invitandoci a fare i conti con quello che siamo soliti omettere alla vista e consideriamo mostruoso.
    1h 6m 26s

Festival Presente indicativo Milano Porta Europa Milano diventa il centro della scena europea per due settimane: dal 4 al 19 maggio, la seconda edizione del Festival internazionale di teatro Presente...

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Festival Presente indicativo Milano Porta Europa


Milano diventa il centro della scena europea per due settimane: dal 4 al 19 maggio, la seconda edizione del Festival internazionale di teatro Presente indicativo | Milano Porta Europa. 
Un’Europa intesa come orizzonte culturale, esteso al di là dei confini fisici e politici che tradizionalmente la definiscono: crocevia di artisti, geografia policroma e frastagliata di linguaggi, esperienze, sguardi.
16 artiste e artisti della scena europea (e non solo).
16 spettacoli per 16 giorni.
2 produzioni e 3 coproduzioni del Piccolo, di cui 2 internazionali.
6 spettacoli in prima nazionale e 1 prima assoluta.
8, con l’Italia, i paesi rappresentati (Francia, Polonia, Portogallo, Spagna, ma anche Argentina, Cile e Regno Unito);
11, con l’italiano, le lingue che risuoneranno (bielorusso, cinese, francese, inglese, lettone, polacco, portoghese, spagnolo, ucraino e vietnamita).

Si passa dal talento drammaturgico di Alexander Zeldin e Pascal Rambert a quello visionario di Łukasz Twarkowski, dallo sguardo d’oltre oceano di Mariano Pensotti e Marco Layera, per tornare a osservare le contraddizioni del Vecchio Continente con Pablo Messiez, Marta Górnicka, Caroline Guiela Nguyen e Tiago Rodrigues, fino allo spettacolo che un maestro come Patrice Chéreau ha affidato a una delle sue attrici più amate, Dominique Blanc. E ancora, in scena, il talento tutto italiano di Davide Carnevali, Marco D’Agostin, Fanny & Alexander, Filippo Andreatta e il collettivo Office for a Human Theatre.

Gli spettacoli attraversano i nostri palcoscenici per spingersi oltre, aprendosi alla città, raccontando il festival, prima e durante, grazie a un calendario policentrico e capillare di appuntamenti, una sorta di viatico per uno spericolato pellegrinaggio teatrale, una festa del Teatro e dell’Europa, per tutti.

Presente indicativo | Milano Porta Europa è realizzato con il sostegno di Fondazione Cariplo, Intesa Sanpaolo (Main Partner), Pirelli (Partner) e con il supporto di Nuovi Mecenati – Fondazione franco-italiana per la creazione contemporanea.
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Autor Piccolo Teatro di Milano
Categorías Artes escénicas
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