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SLANG is born to spread a new way to learn Italian providing student with a learning process at his own pace with fun and authentic activities.
23 ABR. 2020 · Presentiamo SLANG Online! Perché nasce SLANG Online, e come può esserti utile nello studio della lingua italiana.
29 ABR. 2020 · Buongiorno, e benvenuti in SLANG Online. Questo è il nostro secondo appuntamento, e qui è sempre Giusi che vi parla!
Oggi vogliamo lanciare un concorso, e abbiamo bisogno di tutto il vostro aiuto! Chiamate a raccolta parenti e amici se volete!
Il team di SLANG infatti, vuole rendere i sui corsi di italiano più coinvolgenti e divertenti, creando 4 personaggi/fumetto che vi seguiranno nel vostro percorso di studio.
Abbiamo deciso di creare dei cosidetti avatar a partire da personaggi italiani illustri e conosciuti nel mondo. Qui però sorge una difficoltà, e abbiamo bisogno del vostro aiuto:
Perché? Vi starete chiedendo!
Perché è davvero difficile per noi, selezionare 4 tra tanti personaggi italiani che nel corso della storia si sono distinti per il loro ingegno o per la loro maestria! Ci sembra una cosa davvero impossibile.
Vi spiego come si svolgerà il sondaggio:
abbiamo scelto 4 diverse categorie:
-SCIENZA
-ARTE
-MUSICA
-LETTERATURA
Per ognuno di questi argomenti, abbiamo selezionato una rosa di 4 personaggi illustri. A voi il compito di scegliere il vostro personaggio preferito!
Come votare? Trovate il link sulla homepage del nostro sito online.slangcenter.com , sulla nostra pagina facebook: facebook.com/slangcenter e sul nostro profilo instagram: instagram.com/slangsardinia
E QUINDI, A COSA SERVE QUESTO PODCAST? A non farvi compiere scelte affrettate!
In questo podcast vi presenterò brevemente tutti i personaggi, così poi che, conoscendoli, saprete meglio chi votare: o no?!
Allora iniziamo con la CATEGORIA ARTE, la mia preferita.
I concorrenti sono:
1)MICHELANGELO: Nacque nel 1475 vicino ad Arezzo, italia centrale. Personalità tanto geniale quanto irrequieta, il suo nome è legato ad alcune delle più maestose opere dell'arte occidentale tra cui si devono senz'altro citare il David, il Mosè, la Pietà del Vaticano, la Cupola di San Pietro e il ciclo di affreschi nella Cappella Sistina, tutti considerati traguardi insuperabili dell'ingegno creativo.
2)CARAVAGGIO: nacque nel 1571, probabilmente a Milano. Il suo vero nome era Michelangelo Merisi. Caravaggio è uno pseudonimo. è stato un grandissimo pittore, uno dei più celebri di tutti i tempi. I suoi dipinti, combinano un'analisi dei caratteri umani con uno uso scenografico della luce, e hanno avuto forte influenza sulla pittura barocca. Tra le sue opere più famose: “La conversione di San Paolo” del 1601; “La flagellazione di Cristo” del 1607; e “La deposizione” del 1602. Se volete conoscere meglio questo artista, vi consiglio il film “Caravaggio” di Derek Jarman, del 1986.
3)ANTONIO CANOVA: Canova è nato nel 1757 provincia di treviso, veneto. Era uno scultore e pittore, ed è considerato il massimo esponente del Neoclassicismo in scultura. svolse il suo apprendistato a Venezia. Tra le sue opere più famose si ricordano Amore e Psiche, Teseo sul Minotauro, Adone e Venere, Ebe, Le tre Grazie, il Monumento funerario a Maria Cristina d'Austria e Paolina Borghese.
4)AMEDEO MODIGLIANI: è nato a livorno, in toscana, nel 1884. è stato un pittore e scultore italiano, celebre per i suoi sensuali nudi femminili e per i ritratti caratterizzati da volti stilizzati, colli affusolati e sguardo spesso assente. Si formò in Italia, andando dalla Toscana a Venezia e passando per le regioni del Sud, fino a quando non giunse a Parigi nel 1906. Tra le sue opere più famose ricordiamo: il “Grande nudo disteso”. “Ragazza con la camicia a pois”; “Il ritratto di Raymond”.
CATEGORIA LETTERATURA:
1)CARLO GOLDONI: nasce a Venezia nel 1707. È forse il più famoso commediografo italiano, ed è considerato uno dei padri della commedia moderna. è stato un uomo appassionato, mosso da un grande ingegno. Le sue commedie sono per lo più ambientate a Venezia. Goldoni è autore di più di cento commedie tra cui: La bottega del caffè, La locandiera, Le smanie per la villeggiatura, Le baruffe chiozzotte, Il ventaglio.
2)ALESSANDRO MANZONI: è nato a Milano nel 1785. è stato scrittore, poeta e drammaturgo. è considerato uno dei maggiori romanzieri italiani di tutti i tempi per il suo celebre romanzo “I promessi sposi”, che è un caposaldo della letteratura italiana. Manzoni ebbe infatti il merito principale di aver gettato le basi per il romanzo moderno e di aver così patrocinato l'unità linguistica italiana. Nella Pinacoteca di Brera (milano) è conservato un suo ritratto ad opera di Francesco Hayez.
3)GIACOMO LEOPARDI: è nato a Recanati, nelle Marche, nel 1798. È ritenuto il maggior poeta dell'Ottocento italiano, e una delle più importanti figure della letteratura mondiale, oltre che una delle principali del romanticismo letterario. è stato un intellettuale dalla vastissima cultura. fu un bambino prodigio: da piccolo infatti, imparò da autodidatta il latino, il greco e l’ebraico grazie ad una bibbia poliglotta che trovò nella biblioteca del padre Monaldo.
Un bellissimo film su Leopardi è “Il giovane favoloso”, di Mario Martone, con Elio Giordano. IMPERDIBILE!
4)LUIGI PIRANDELLO: è nato ad agrigento, sicilia, nel 1867. Si laurea in Lettere a Bonn, in germania. Nel 1934 ottiene il premio Nobel. Le sue opere più famose:
- Uno, nessuno, centomila
- Sei personaggi in cerca d’autore
- Maschere nude, che è una raccolta delle opere teatrali.
Pirandello nelle sue opere interpreta la crisi dell’uomo contemporaneo: il dramma dell’uomo nasce dall’impossibilità dei conoscere la realtà e se stesso.Per Pirandello, generalmente l’uomo accetta di vivere secondo gli schemi che la società impone, rivestendo una maschera e interpretando una parte.
CATEGORIA SCIENZA:
1)GALILEO GALILEI: Nasce a Pisa, in Toscana, nel 1564. è stato un fisico, astronomo, filosofo, matematico e accademico italiano, considerato il padre della scienza moderna. È il personaggio chiave della rivoluzione scientifica, per aver esplicitamente introdotto il metodo scientifico (detto anche "metodo galileiano" o "metodo sperimentale”. Svolse un ruolo di primaria importanza anche nella rivoluzione astronomica, con il sostegno al sistema eliocentrico e alla teoria di Copernico.
2)GUGLIELMO MARCONI: Nato a Bologna nel 1874, Marconi è stato inventore, imprenditore e politico. A lui dobbiamo lo sviluppo di un efficace sistema di telecomunicazione a distanza via onde radio, che ebbe notevole diffusione e la cui evoluzione portò allo sviluppo della radio e della televisione. Per questo riceve il premio Nobel per la fisica nel 1909.
3)ENRICO FERMI: Nato a Roma nel 1901 è considerato, dopo Galileo Galilei, il più grande fisico italiano di ogni tempo. è noto principalmente per gli studi teorici e sperimentali nell'ambito della meccanica quantistica e della fisica nucleare. Ricevette nel 1938 il Premio Nobel per la fisica, per "l'identificazione di nuovi elementi della radioattività e la scoperta delle reazioni nucleari mediante neutroni lenti".
4)RITA LEVI MONTALCINI: è nata a torino nel 1909. è stata una neurologa, accademica e senatrice a vita italiana. Negli anni cinquanta, con le sue ricerche scoprì ed identificò il fattore di accrescimento della fibra nervosa, noto come NGF, e per tale scoperta è stata insignita nel 1986 del premio Nobel per la medicina. Insignita anche di altri premi, è stata la prima donna a essere ammessa alla Pontificia accademia delle scienze. Il 1º agosto 2001 è stata nominata senatrice a vita "per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale".
CATEGORIA MUSICA
1)ANTONIO VIVALDI: nasce a Venezia nel 1678. è stato un compositore e violinista, ed è considerato tra i massimi esponenti del barocco musicale. Considerato il più importante, influente e originale musicista italiano della sua epoca, Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto, soprattutto solistico, e della tecnica del violino e dell'orchestrazione. Le sue opere influenzarono numerosi compositori del suo tempo tra cui il genio massimo del barocco Johann Sebastian Bach, e in seguito i grandi musicisti classici come Wolfgang Amadeus Mozart, Gioacchino Rossini e Ludwig van Beethoven. Le sue composizioni più note sono i quattro concerti per violino conosciuti come Le quattro stagioni.
2)GIUSEPPE VERDI: è nato in Provincia di Parma nel 1813. è universalmente riconosciuto come uno dei più importanti compositori. come Richard Wagner, interpretò in modo originale, seppur differente, gli elementi romantici presenti nelle sue opere. Le sue opere rimangono ancora oggi tra le più conosciute ed eseguite nei teatri di tutto il mondo, in particolare la cosiddetta "trilogia popolare": Rigoletto (1851), Il trovatore (1853) e La traviata (1853).
3)GIOACHINO ROSSINI: Nato a Pesaro, nelle Marche, nel 1792 Rossini è considerato il più importante compositore italiano della prima metà dell'800 e uno dei massimi operisti della storia della musica. Per la precocità e la velocità di composizione Rossini è stato soprannominato il "Mozart italiano": compose la sua prima opera a quattordici anni e scrisse trentanove opere in diciannove anni, prima del suo improvviso abbandono del teatro nel 1829. Le sue opere più famose: Il barbiere di Siviglia, L'Italiana in Algeri, La Cenerentola, Il Turco in Italia, Semiramide e Guglielmo Tell.
4)NINO ROTA: nasce a Milano nel 1911. è stato un compositore italiano, tra i più influenti e prolifici della storia del cinema. Nel 1944, incontrò Federico Fellini: da allora tra i due artisti si instaurò un'amicizia lunga trent'anni e una collaborazione per numerosi film. Compose le musiche anche per due capolavori di Luchino Visconti, "Rocco e i suoi fratelli" (1960) e "Il Gattopardo" (1963). Nel 1972 ebbe grande successo la colonna sonora del film Il Padrino, film che probabilmente tutti conoscete.
Vi ricordo ancora una volta come votare i vostri 4 personaggi preferiti, uno per ogni categoria: seguite il link sulla homepage del nostro sito online.slangcenter.com , sulla nostra pagina facebook: facebook.com/slangcenter o sul nostro profilo instagram: instagram.com/slangsardinia
GRAZIE!
7 MAY. 2020 · Buongiorno, e benvenuti in SLANG Online. Eccoci ad un nuovo appuntamento con i nostri podcast di italiano. qui è sempre Giusi che vi parla!
Oggi ho un bellissima novità per voi – e anche per me! È qui con noi infatti Francesca. [CIAO A TUTTI] Lei è l’insegnante e l’anima di SLANG.
Con Franci scopriremo l’italiano nel suo uso quotidiano, a partire dal podcast di oggi.
Grazie Giusi, è proprio bello tornare a lavorare e registrare insieme. Cosa mi racconti di bello?
Eh, di bello... proprio ieri sera ho fatto una figuraccia...
Cosa è successo?
ho chiamato il mio vecchio amico Marco. Un amico di vecchia data di quando andavo all’Università, che non sentivo da tempo… Perché?! E’ successo che, mentre cercavo nella mia casella di posta una mail della banca, mi è saltato agli occhi un messaggio di Marco di mesi fa, a cui in realtà non avevo mai risposto. Sì, insomma, una delle tante mail che ho l’abitudine di lasciare “come non lette” con il proposito di rispondere con calma quando ho più tempo, e che regolarmente ignoro e lascio accumulare inesorabilmente.
Bene dunque, torniamo a noi… apro la mail, rileggo la notizia della sua nuova fidanzata a cui ha chiesto di sposarlo. Alla fine mi decido, prendo il telefono e lo chiamo. Squilla, squilla a lungo, ma poi risponde. «Uee, ciao, allora come stai? … Da quanto non ti sento… Ma dov’eri finito?!» le solite cose, poi la domanda «Allora! Come sta tua moglie??». Dall’altra parte del filo: il gelo, il silenzio più totale! Cos’ho detto? Eh niente… ho solo chiesto «Come sta tua moglie» ad un uomo appena lasciato all’altare! Che figuraccia!!
Mammamia, hai ragione, che brutta figura!
Immagino che anche a voi sia successo qualche volta nella vita. O forse più di ‘qualche volta’. Dire «Ma che bella bambina!» al figlio maschio del vostro collega’, brutto eh? Oppure quando non ricordi il pin del bancomat e intanto la fila alla cassa del supermercato si allunga, si allunga e inizi a sudare e a sentire la pressione’, O ancora ‘chiedere ad una donna sovrappeso a che mese di gravidanza è’, … terribile! una figuraccia tremenda!
E’ capitato anche a voi, eh?
Noi diciamo: Fare una figuraccia, o fare una brutta figura e significa ‘dire qualcosa di improprio’, o nel momento sbagliato o fraintendere una situazione.
E’ successo anche a voi, dai, siate sinceri e ditelo! Anzi, mandateci un messaggio, anche un messaggio audio per raccontarci la vostra peggiore figuraccia!
Ok, per oggi è tutto, ci sentiamo al prossimo appuntamento. Scriveteci a info@slangcenter.com , o sulla nostra pagina facebook /slangcenter
Ciao, buona giornata!
13 MAY. 2020 · “I GIORNI DELLA SETTIMANA”
Buongiorno, e benvenuti in SLANG Online. Eccoci ad un nuovo appuntamento con i nostri podcast di italiano. Qui è Giusi che vi parla! SIETE PRONTI ALL’ASCOLTO? Partiamo!
“Ciao Roberto, ciao! ciao! Ci vediamo domani.” “Come? Ah, hai ragione domani è sabato!
Ci vediamo lunedì!”
Uff… con questa quarantena ormai…. è martedì? E’ venerdì? Boooh, a me tutti i giorni sembrano uguali!”
Rimpiango la vita di prima: lunedì c’era pilates, mercoledì il corso di inglese, giovedì mangiavo da mia suocera… la settimana era scandita, chiara, inequivocabile; ogni giorno aveva un significato preciso! Che poi… qual è il significato dei giorni?
- Cosa fai, filosofia adesso?
- Ma no, ma no! Intendo dire MAR-TE-Dì… perché si chiama così?
- Aaaah… me l’ha raccontato un giorno mia nonna, dicendo ‘è domenica, il giorno del Signore, non puoi fare i compiti!’. Allora le ho chiesto cosa intendesse dire e mi ha spiegato che ogni giorno della settimana – lunedì, martedì, mercoledì, … - era il giorno di qualcuno!
I Babilonesi, infatti, dedicavano ogni giorno ad un corpo celeste diverso, perché credevano che il Sole, i pianeti, i satelliti, fossero a turno la divinità principale di un giorno della settimana. Ai Romani piacque così tanto questa pratica che decisero di tenerla.
Così il lunedì era il giorno sacro della Luna (che in latino si chiama: Lunae dies). Gli antichi la rappresentavano su un carro d’argento sul cielo notturno.
- E martedì?
- Martedì era di Marte (Martis dies), il Dio della Guerra che guidava gli eserciti dei romani alla vittoria e al quale venivano dedicati templi e offerta parte del bottino.
- Eh vabbé, ora non dirmi che le sai tutte..
- Mercoledì toccava a Mercurio (Mercuri dies), dio protettore dei viandanti, dei commercianti e… già, strano, dei ladri! Era il messaggero degli dèi e perciò veniva rappresentato con le ali ai piedi, con il corpo atletico e scattante.
Poi veniva il turno Giove, giovedì appunto (iovis dies). Lo conosciamo tutti: il signore degli dèi, della luce, della pioggia, del tuono e della tempesta.
- Ah, interessante. E venerdì? Dimmi dimmi.
- Venerdì invece arrivava Venere (Veneris dies) che con tutta la sua bellezza nasceva dal mare e incantava mortali e immortali… Curioso che segni l’inizio del weekend, eh?!
- Sabato originariamente era il giorno di Saturno (Saturni dies) tanto che lo ritroviamo nell’inglese ‘Saturday’. Però, con il diffondersi in Occidente del cristianesimo, il termine ebraico “shabbat”, ovvero “giorno di riposo”, sostituì in molte lingue il nome pagano.
- Stessa sorte toccò al Sole (Solis dies, che resiste, però, nell’inglese Sunday e nel tedesco Sonntag) che si vide rimpiazzare, per volere di Costantino, dal giorno del Signore, in latino Dominica dies, e dunque da qui: il nome ‘domenica’.
- Sarà così anche nelle altre lingue?
- Scriveteci o mandateci un vocale con i giorni della settimana nella vostra lingua.
- Ok, per oggi è tutto, ci sentiamo al prossimo appuntamento. Scriveteci a info@slangcenter.com , o sulla nostra pagina facebook /slangcenter
- Ciao, buona giornata!
21 MAY. 2020 · Buongiorno, e benvenuti in SLANG Online. Eccoci ad un nuovo appuntamento con i nostri podcast di italiano. qui è Franci che vi parla! SIETE PRONTI ALL’ASCOLTO? Partiamo!
E dunque per noi italiani c’è un momento di respiro, finalmente una boccata d’ossigeno. Sì perché ormai è già da qualche giorno che la nostra fase 2 ci ha dato la possibilità di uscire con un po’ più di libertà. USCIRE che bella parola è diventata! E’ curioso come le parole possano assumere un significato completamente diverso, quando sperimentiamo la loro assenza.
Abbiamo vissuto in piccoli appartamenti, dove abbiamo trasformato il balcone – per chi ce l’ha – in microscopici ristoranti dove cenare “all’aperto”, e in piccoli giardini sospesi per non dimenticarci cosa fosse il “verde”. Tutti che volevano portar giù l’immondizia o far camminare il cane... incredibile! E uscire a fare la spesa ci pareva una vacanza.
Certo, è stata l’occasione per rimettersi anche ai fornelli dopo tanto tempo, per imparare un nuovo hobby, per ritrovare il tempo per la lettura e per la nostra famiglia… Ma è anche stato un tempo di tensioni: vivere in 4 in 70mq non è sempre una passeggiata! Vero, alla fine abbiamo anche imparato a conoscerci meglio e a sopportarci di più! Certo… quando lascia i calzini in giro… aaarrgh!
Vabbè, torniamo a noi… Dicevo che finalmente possiamo uscire! E con la stessa gioia con cui tra qualche settimana abbracceremo forte forte molti amici che ora ci mancano, così ora accogliamo la libertà di poter fare un po’ di sport all’aria aperta, in questa meravigliosa primavera che promette già lunghe e calde giornate, profumate di fiori.
E allora: “Usciamo!”, mi sono detta ieri sera. Ho spento il computer, concedendomi un’ora per me. Ho infilato le scarpe, lasciato a casa il cellulare, e mi sono chiusa il cancello alle spalle.
Ho scelto di andare a sinistra, dove la città pian piano lascia lo spazio alla campagna. Volevo sentire il sole che mi scaldava le spalle e l’aria fresca sul viso.
Poche macchine in giro, molte persone a piedi o in bicicletta. All’inizio mi sembrava come di “camminare sulle uova”, continuavo a pensare ‘davvero lo posso fare?’. Incerta e sconcertata per tanta libertà. Ma poi ho messo le gambe in spalla e ho cominciato a camminare più veloce, sempre più veloce, finché la mia passeggiata e diventata quasi una marcia. Aaaaah che meraviglia! Possibile che basti così poco alle volte per essere felici?
Eh niente, musica nelle orecchie e sorriso sulle labbra… ho camminato per più di 10 chilometri! Ad un certo punto ho notato un piccolo cespuglio, dove spuntavano molti asparagi selvatici. Li conoscete? Gli asparagi si trovano normalmente nei negozi o al mercato, coltivati, bianchi o verdi. Esistono però anche selvatici, molto più sottili e dal sapore più deciso. E così, tra una canzone e un’altra ho raccolto un bel mazzo di asparagi profumati. ‘Che passeggiata produttiva!’, ho pensato!
Una volta rientrata a casa mi sentivo leggera e… felice come una Pasqua.
La casa era ancora deserta e mi sono fatta una doccia fresca, per poi mettermi a preparare qualcosa di buono per cena... sì, perché noi italiani cuciniamo quando siamo tristi, quando abbiamo bisogno di energia, quando siamo annoiati, quando siamo felici… sì, insomma, cuciniamo sempre. Ma ieri sera l’ho fatto con più spensieratezza e ho preparato un risotto con gli asparagi raccolti. L’ho fatto con calma nel cuore, per la mia famiglia.
Quando era pronto, l’ho tolto dal fuoco: è più buono se non è bollente! E in quel momento è arrivato il resto della famiglia. Rispondendo al citofono e aprendo la porta ho pensato ‘Questo sì che è il sale della vita!’
Che bellla storia quella di oggi… Giusi ci ha raccontato un paio di ore di pura semplicità e di bellezza, perché come recita un famosissimo film di Benigni ‘La vita è bella’, nonostante tutto, aggiungerei io!
E quante belle espressioni italiane ha usato.. le avete notate? Lei dice che dopo tanto isolamento, in cui era vietato fare questo, vietato fare quello, finalmente è di nuovo possibile uscire! E allora esce, ma è incerta, le sembra di ‘camminare sulle uova’! Riuscite ad immaginare di camminare su un pavimento fatto di uova fresche? Paura di romperle, eh? Avreste il passo incerto, impaurito. Questa espressione la usiamo quando facciamo qualcosa ma abbiamo paura di sbagliare, di dire una parola di troppo, di fare un errore.
Si, infatti diciamo ‘Luisa è un persona permalosa, quando parlo con lei, mi sembra di camminare sulle uova!’.
Ma poi capisce che va tutto bene, che può rilassarsi e camminare liberamente, ora le è permesso. E mette le gambe in spalla! No no, non è una contorsionista, ma il fatto è che inizia a camminare così veloce, a passi così grandi che, a voler esagerare, è come avesse le gambe sulle spalle! Ma è anche il modo per dire quando iniziamo a fare qualcosa con impegno, con voglia, con energia!
‘Oggi c’è molto da fare: gambe in spalla e cominciamo!’
E spesso, come per Giusi, tanto impegno e tanta libertà, danno un grande senso di felicità, di soddisfazione, di allegria… ci fanno sentire felici come bambini, o come una Pasqua! Sì, perché la Pasqua rappresenta per il cristianesimo – la religione più diffusa in Italia – la fine di un momento di sofferenza e di sacrifici, rappresenta la rinascita e dunque la vita.
Ma Giusi trova che questo sia ancora di più. Quest’ora di libertà che si concede, il ritrovare la gioia di una semplice passeggiata nella natura, il preparare la cena per la sua famiglia con quello che la campagna le ha donato è il vero senso della vita… o meglio: il sale della vita. Quell’elemento indispensabile a renderla gustosa e indimenticabile.
E per voi, qual è il sale della vita?
Quale sarà la prima cose felice che vi concederete alla fine di tutto questo lockdown?
Scrivetecelo, o mandateci un messaggio audio.
Ok, per oggi è tutto, ci sentiamo al prossimo appuntamento. Scriveteci a info@slangcenter.com o sulla nostra pagina facebook /slangcenter
Ciao, buona giornata!
26 MAY. 2020 · - Buongiorno, e benvenuti in SLANG Online. Eccoci ad un nuovo appuntamento con i nostri podcast di italiano. qui è Franci che vi parla! Oggi parleremo di cinema.
- Questa sera ci sarà la premiazione del David di Donatello! Non vedo l’ora!!
- E’ vero, è questa sera. Hai visto i film proposti?
- Sìsì, e io faccio il tifo per quello di Benigni. Tu l’hai visto?
- Ah sì, quello diretto da Matteo Garrone? L’ho visto al cinema, mi è piaciuto molto! Ma in diverse scene… ho pianto come una fontana!
- Eh, capisco, è commovente! Ma hai visto che effetti speciali? Secondo me vincerà qualche premio… o lo spero! Ha tutte le carte in regola per vincere!
- Eh sì, ha ricevuto 15 candidature. Incrociamo le dita!
- Benigni aveva già interpretato Pinocchio, nel 2002.
- Ah si!
- Si, era attore e regista in quella versione, e ha aiutato nella sceneggiatura e nella produzione. Aveva un cast d’eccezione con attori e attrici straordinari, tra cui naturalmente Nicoletta Braschi, musa ispiratrice e moglie di Benigni, con cui lavora da 40 anni.
Ad oggi, Pinocchio del 2002 è il film più costoso del cinema italiano e naturalmente è stato distribuito in tutto il mondo, riscuotendo un grande successo. Si rifa al romanzo di Carlo Collodi, e rimane abbastanza fedele al libro, devo dire. E poi la colonna sonora… aaaaah, che bella! E’ di Nicola Piovani, il compositore e direttore d’orchestra che aveva già collaborato con Benigni per la colonna sonora del film La vita è bella.
- Ah! Ma anche il nuovo Pinocchio lo è, anzi si merita di vincere, infatti, ‘ha tutte le carte in regola’, come a dire che ha tutte le caratteristiche necessarie a vincere questo ambito premio.
E noi tutti non vediamo l’ora, cioè non possiamo aspettare, non possiamo resistere fino a stasera, quando sapremo se vincerà qualche David di Donatello.
- Noi ‘facciamo il tifo’ per il film di Benigni, e tu? Questa espressione arriva dal mondo dello sport, ma va bene anche con un senso più ampio, e un po’ scherzoso, per dire di voler sostenere l’idea o l’azione di qualcuno! E dato che crediamo nella fortuna… intanto ‘incrociamo le dita’! Questo è un gesto un po’ scaramantico, che facciamo con il dito indice e il dito medio della mano, pensando forte forte a questo film e alla sua possibilità di vincere! Così come incrociamo le dita quando aspettiamo i numeri della lotteria, o quando dobbiamo scoprire i risultati di un esame all’Università. E quando vediamo il punteggio, piangiamo come fontane! Sì, dai nostri occhi escono così tante lacrime di gioia che somigliamo a delle fontane zampillanti!
Un tantino esagerato forse… ma le nostre similitudini sono sempre un po’ esagerate per far capire meglio il senso di ciò che diciamo.
- Quante parole del cinema hai sentito in questo podcast? Riascoltalo e mandaci la tua lista! Non vediamo l’ora di leggerla!
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Ciao, buona giornata!
28 MAY. 2020 · - Buongiorno, e benvenuti in SLANG Online. Eccoci ad un nuovo appuntamento con i nostri podcast di italiano. Qui è Franci che vi parla e sto per sfidare Giusi! Seguitemi!
Giusi, li vuoi quei kiwi?
- No, grazie.
- Ma no, dai, divertiti con me! Ripeti ‘Li vuoi quei kiwi?’
- Li vuoi quei kui… aaaah, troppo difficile, si annoda la lingua! Cos’è sta roba?!
- Eh sì, è uno dei tanti scioglilingua italiani! Sono delle sfide linguistiche… ma proprio per la lingua! Si tratta di frasi, lunghe o corte, create apposta per metterti in difficoltà. Alcune sono complesse, altre davvero impossibili, tutte ti spingono a pronunciare una serie di suoni simili, in maniera ravvicinata. Il risultato è che spesso la lingua si attorciglia o tante vuote pronuncia cose completamente sbagliate. Alcuni scioglilingua sono infatti studiati per farti dire, per sbaglio, un lapsus, cose ridicole, volgari, o che fanno ridere chi ti ascolta…
- Mi sembri bravissima negli scioglilingua! Dai, sfidiamoci!
- Ok! Allora andiamo, ripeti dopo di me:
- ‘A quest’ora il questore in questura non c’è.’
- ‘A quest’ora il questore in questura non c’è.’ Questa è facile!
- Tito, tu m’hai ritinto il tetto, ma non t’intendi tanto di tetti ritinti.
- Tito, tu m’hai ritinto il tetto, ma non t’intendi tanto di tetti ritinti.
- Ora alziamo la difficoltà!: Se oggi seren non è, doman seren sarà, se non sarà seren si rasserenerà.
- Se oggi seren non è, doman seren sarà, se non sarà seren si rasserenerà.
- Eva dava l’uva ad Ava, Ava dava le uova ad Eva, ora Eva è priva d’uva mentre Ava è priva d’uova.
- Eva dava l’uva ad Ava, Ava dava le uova ad Eva, ora Eva è priva d’uva mentre Ava è priva d’uova.
- Filo fine dentro il foro, se l’arruffi non lavoro, non lavoro e il filo fine fora il foro come un crine.
- Filo fine dentro il foro, se l’arruffi non lavoro, non lavoro e il filo fine fora il foro come un crine.
- Ho in tasca l’esca ed esco per la pesca, ma il pesce non s’adesca, c’è l’acqua troppo fresca. Convien che la finisca, non prenderò una lisca! Mi metto in tasca l’esca e torno dalla pesca.
- Ho in tasca l’esca ed esco per la pesca, ma il pesce non s’adesca, c’è l’acqua troppo fresca.
Convien che la finisca, non prenderò una lisca! Mi metto in tasca l’esca e torno dalla pesca.
- Sotto un cespo di rose scarlatte offre il rospo té caldo con latte. Sotto un cespo di rose paonazze tocca al rospo sciacquare le tazze.
- Sotto un cespo di rose scarlatte offre il rospo té caldo con latte. Sotto un cespo di rose paonazze tocca al rospo sciacquare le tazze.
- Divertente, eh? Ora prova tu, scegli quella che per te è più difficile e registralo per noi!
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Ciao, buona giornata!
5 JUN. 2020 · Buongiorno, e benvenuti in SLANG Online. Eccoci ad un nuovo appuntamento con i nostri podcast di italiano. Qui è Franci e oggi voglio parlarvi di libri… anzi, farò parlare Giusi di libri, che è una grande lettrice!
Ciao Giusi, CIAO A TUTTI!
molti studenti spesso mi chiedono come studiare l’italiano attraverso i libri. Rispondo sempre che dipende dai gusti. In Italia, fortunatamente abbiamo una grande, grandissima scelta di generi letterari, e ottimi scrittori, davvero, per tutti i gusti! Dunque oggi volevo chiedere a te, quale sia il tuo genere letterario preferito.
Senza dubbio il romanzo e i testi teatrali.
La grande domanda del nostro tempo: ebook o cartaceo?
Cartaceo, ovviamente. Li acquisto in una piccola libreria del centro, dove un signore gentilissimo conosce ormai bene i miei gusti e mi consiglia sempre qualcosa di interessante.
Sei una persona che accumula i libri? O preferisci acquistare nuovi libri solo una volta finito di leggere tutti i libri che hai in casa?
Mi disturba lasciare libri non letti o letti a metà. Quindi si, ti confesso che non ne compro di nuovi finché non ho terminato quelli che ho già. Questo significa che leggo anche libri che scopro non piacermi tanto, pur di finirli e passare a una nuova lettura.
Ti piace prendere in prestito un libro dalla biblioteca?
Mmm, ammetto di no, perché mi piace l’idea di avere una casa piena di libri, e di poterli riprendere in mano a distanza di tempo. So che è anti-ecologico accumulare carta, ma non posso farne a meno.
E poi mi piace anche condividerli con chi vive con me.
Presti i libri?
Si, ma non a tutti! solo con quelle persone con cui ho un legame molto stretto.
Potrei parlarti di una lunga lista di persone mai più riviste che sono andati via con i miei libri. Ex compagni universitari, ex colleghi...E QUINDI BASTA, ho deciso di non prestarne più così facilmente.
Ah, ad esempio, quale?
“IL MARE” di Maria Giacobbe. È una storia bellissima, di un’adolescenza vissuta in una paesino in riva al mare.
L’avevo prestato ad una collega di master, e quando il master è terminato, non ho più rivisto questa persona e nemmeno il libro.
Era il tuo libro del cuore?
No, non proprio. Però mi piaceva tanto e mi dispiace non averlo più.
E qual è il tuo libro del cuore?
Senza dubbio i romanzi di Nicolò Ammaniti. Mi piace lo stile, e di solito li leggo tutti d’un fiato. Non rileggo mai un libro, ma per i suoi ho fatto qualche eccezione. La raccolta di racconti “FANGO” ad esempio, l’ho letta e riletta più volte.
Consigli mai libri agli altri?
Si certo, ma solo a persone che conosco bene, e con cui condivido i gusti di lettura. Per esempio a mia cognata che come me ama gli autori contemporanei.
Ti hanno mai consigliato o regalato un libro terribile?
Oh si certo! Un amico mi ha regalato “Pensare come Steve Jobs” e ancora mi chiedo perché? Ho apprezzato il gesto, ma non ho mai letto il libro...
Ti piace regalare i libri agli altri?
Non tanto, perché ho paura di sbagliare. Mi è capitato di regalarne solo a persone che conosco molto bene. A mio marito, ad esempio.
Penso che la lettura sia un fatto molto personale, e che sia difficile trovare il libro giusto per una persona.
Regalare un libro è però anche un gesto che apprezzo molto, perché è come prendersi cura di una persona cara: è come dirle: “prenditi del tempo da dedicare a te stesso!”
Scrivi delle dediche?
Si, sempre il libro non è un regalo qualunque. E se non è personalizzato, che regalo è. Nelle dediche scrivo sempre il motivo che mi ha portato a scegliere proprio quel libro per quella persona.
Abbiamo capito che tu ami leggere. E scrivere?
Oh, no no no!!! È vero che per scrivere bisogna aver letto tanto, ma questo non fa di ognuno di noi uno scrittore.
Allora secondo te cosa ci vuole per diventare uno scrittore?
Non so bene... credo alla base ci sia un talento innato, da coltivare con tanta costanza e determinazione. Sicuramente chi scrive legge anche tanti libri, ma questo non basta. Nel caso dei romanzi, ad esempio, penso che sia necessario avere la capacità di creare situazioni e presonaggi da vivere con tutto te stesso. Solo così quelle situazioni e quei personaggi possono diventare reali.
Wow, non ci avevo mai pensato..
Grazie per il tuo tempo, Giusi! E voi? Mi raccontate cosa e come vi piace leggere? Aspetto i vostri messaggi, eh!
Ok, per oggi è tutto, ci sentiamo al prossimo appuntamento. Scriveteci a info@slangcenter.com , o sulla nostra pagina facebook /slangcenter
Ciao, buona giornata!
5 JUN. 2020 · Buongiorno, e benvenuti in SLANG Online. Eccoci ad un nuovo appuntamento con i nostri podcast di italiano. Qui è Giusi e oggi parliamo di natura! Sì perché Franci -alcuni di voi lo sanno - vive in campagna e ama circondarsi di verde.
Aaaah, è vero.
Prima vivevi in città, ma poi hai deciso di allontanarti. E’ perché ami la natura?
Sì, in realtà il processo è durato molto tempo. Alle volte non riusciamo a capire bene cosa vogliamo veramente nella vita. Ma poi ascolti un po’ il tuo corpo, lo vedi soffrire in città e spostandoti in campagna capisci che era quella la soluzione. Come sai, anche io ho vissuto a Milano, una grande città dove, sì ci sono parchi, ma non possiamo certo dire che sia una città verde. Poi sono venuta, molti anni fa, qui in Sardegna a vivere in un appartamento in città, per poi cambiare poco tempo fa e venire in campagna. E adesso sì posso dire che questa è la mia dimensione.
Cosa ti piace del vivere in campagna?
Mah, alcune cose ovvie come… meno smog, più verde che rilassa, la possibilità di fare un orto a due passi dalla mia cucina. Ma ci sono anche cose che non avevo considerato: i suoni della natura, non puoi immaginarti quanti rumori e versi di animali puoi sentire, e cambiano nel corso della giornata. E poi tutto è più estremo, è più vero. Il vento è più violento, la pioggia si fa più evidente e gli insetti… non sai quanti insetti volino attorno a tutti i bei fiori che ho seminato ovunque nel mio giardino.
Anche io ho un bel terrazzo, ho pianto fiori e piante da orto per mio figlio. Insieme ci divertiamo a coltivare i pomodorini.
Hai ragione, ai bambini fa molto bene fare queste attività, anche se è su un terrazzo di un appartamento in città. Seminare, annaffiare, veder crescere le piante e prendersene cura. E’ quello che all’inizio trovavo noioso e lento. Io volevo subito i frutti, ma poi ho scoperto tutta la bellezza dell’attesa. Ho capito che i frutti avevano un gusto più buono se avevano superato tutta la fase della crescita. La natura ci insegna molto, ma soprattutto la pazienza. Prendermi cura delle piante, ma specialmente di quelle dell’orto, sono quasi una terapia, una meditazione. Mi mette una pace incredibile…
Tranne quando arriva Dafne.
Ah sì, il mio cane è un po’ esuberante e ama strapparmi le piante per portarmele come trofeo davanti alla porta. Ma… pazienza, la terra è anche sua. E a dir la verità, più di una volta, l’ho vista addormentata beata sul mio rosmarino…
Ah, una vera aromaterapia. Sì, perché il vantaggio di vivere in campagna è anche la possibilità di avere aromi. Anche a me piace raccogliere aromi come l’allor, il rosmarino, la maggiorana o l’origano. Lasciarli essiccare e poi usarli in cucina
Allora te ne porterò a mazzi, quando vuoi… magari ti costerà invitarmi a cena…
OK, affare fatto!!!
Ma a voi piacerebbe vivere in campagna? Qui abbiamo parlato di soli vantaggi… quali sono invece gli svantaggi di vivere in campagna secondo voi? Scrivetecelo!
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Ciao, buona giornata!
9 JUN. 2020 · Buongiorno, e benvenuti in SLANG Online. Eccoci ad un nuovo appuntamento con i nostri podcast di italiano. Qui è Franci che vi parla!
Che caldo fa oggi…
E’ vero, la primavera è esplosa davvero adesso… anche se sembra quasi estate!
Hai detto estate? Dobbiamo prepararci alla prova costume!
Ehmmm… sì. Magari l’anno prossimo, eh? Ormai con tutte queste pizze fatte in casa, palestre chiuse, … beh, quest’anno è davvero dura rimettersi in forma!
Davvero… un po’ invidio chi è riuscito a fare con costanza attività fisica in salotto… ho un’amica che ha messo in piedi una vera e propria palestra in casa: ha la cyclette, la panca per i pesi (pesi… usa bottiglie di acqua…), tappeti per fare stretching, e milioni di programmi su youtube e lezioni su zoom. Ora è magra come un chiodo e perfettamente tonica!
Brava davvero. Io l’altro giorno ho re-infilato le scarpe da ginnastica e, non ti dico, mi è parso così strano…
A chi lo dici… ma almeno tu hai un bel colore… io, con la carnagione che ho, sono bianca come una mozzarella!
Guarda, per questo nessuno potrà vantare nessuna abbronzatura… non c’è pericolo, siamo sempre stati chiusi in casa! Anzi, io direi che quest’anno potremmo saltare direttamente la prova costume. Abbiamo perso tutti.
Già… tanto, basta la salute, no?
E dunque l’estate si avvicina, specie qui nel sud Italia, dove già a maggio le temperature vanno oltre i 30 gradi e finalmente possiamo concederci qualche ora al mare e magari anche un bagno. Speriamo di farlo presto anche quest’anno! O forse no? Oggi siamo preoccupate della prova costume. No no, non deve comprare un costume nuovo. Chiamiamo prova costume il primo momento dell’anno in cui rimaniamo in costume in spiaggia e tutti possono vedere se abbiamo messo su chili o se siamo andati spesso in palestra. E vi assicuro che è una cosa che preoccupa molti in Italia… a me, sinceramente no, anzi “non c’è pericolo” perché io amo andare al mare solo a passeggiare, non ho bisogno di togliermi i vestiti e mostrare quanto mi piaccia mangiare! “Non c’è pericolo” è un’espressione sarcastica, come a dire che l’ipotesi è molto remota, e probabilmente non si verificherà! Ad esempio “Speriamo che Paolo e Chiara non arrivino troppo presto, sono in ritardo con la cena”. “Tranquilla, non c’è pericolo, loro sono sempre in ritardo!”.
L’aspetto fisico può essere addirittura un’ossessione, sia nella forma – c’è chi desidera essere così magro da somigliare a un chiodo – e chi proprio non può vedersi pallido come è una mozzarella. Eeee no, anche su questo per me “non c’è pericolo”, la mia pelle ha una colore davvero molto chiaro e anche se ci provo, non può che diventare rossa come un peperone e poi… tornare bianca!
E a te preoccupa la prova costume? Parlaci di cosa fai per prepararti al ritorno al mare!
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