17 MAR. 2024 · L'ALBERO CATTIVO NON PUO' FARE FRUTTI BUONI E DUNQUE NON PREDICA LA VERITA'!!
Sopra un soggetto così vitale come quello della salvazione, Gesù doveva premunire i suoi uditori contro false direzioni e false guide, e conseguentemente egli aggiunge subito un avvertimento a tale uopo. Egli allude probabilmente in primo luogo agli Scribi ed ai Farisei che «sedevano nella cattedra di Mosè» , e godevano della fiducia del popolo; ma il suo principale oggetto certamente era di far noto ai suoi uditori che i predicatori di «cose piacevoli» , i veri successori dei falsi profeti dell'antichità, sarebbero numerosi anche nel suo regno. Siccome la funzione degli antichi profeti consisteva non solo nell'annunziare gli avvenimenti futuri, ma pure nell'insegnare il popolo nel nome del Signore, e siccome l'ufficio di profeta esisteva ancora nella Chiesa primitiva ; ; , il nome di «falsi profeti» conviene perfettamente a quelli ai quali nostro Signore l'applica in questo passo,
Il Signore mette in opposizione i sentimenti dei loro cuori colla loro apparenza. Essi sono realmente l'opposto di quel che sembrano essere, rapaci, perfidi, ingannatori, ed intenti a divorare il gregge per i loro propri fini. Come i lupi sbranano e divorano il gregge» e, così questi sono i più crudeli nemici dei cristiani, e li rovinerebbero, se loro fosse possibile. Noi dobbiamo stare in guardia contro quelli che insegnano la falsità e l'errore. È una falsa carità l'essere indifferenti in una materia così vitale.
Gesù previene una domanda che poteva nascere nei cuori dei suoi uditori» Come potremo noi distinguere i veri profeti dai falsi» indicando la pietra di paragone, colla quale essi dovevano provarli. V'ha qui un subitaneo cambiamento di figura, dai lupi rapaci e dalle inermi pecore, al mondo vegetale co' suoi alberi fruttiferi, e le sue piante inutili; e come noi stimiamo il valore o la inutilità delle piante dai frutti che esse producono, così Gesù dice ai suoi uditori, i quali hanno da fare con coloro che professano di essere maestri nella sua Chiesa: «li riconoscerete dai frutti loro». I frutti consistono nella condotta, e nel modo di vivere degli uomini, e non nelle loro dottrine, come pretendono molti interpreti antichi, ed alcuni moderni. Queste corrispondono all'albero stesso, mentre che i loro effetti pratici corrispondono al frutto dell'albero. Quanto differente è l'insegnamento di Gesù su questo punto da quello di alcuni cosidetti ministri e i suoi collaboratori, che inculca una cieca ubbidienza al ministro (capo setta), in virtù del suo ufficio, senza alcun riguardo al carattere dell'uomo! Il diritto del popolo cristiano di giudicare il carattere di coloro che professano di essere maestri nella Chiesa di Cristo è qui non solamente concesso, ma stabilito dal Capo stesso della Chiesa: ed è confermato da Giovanni in queste parole: «Diletti, non crediate ad ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere, se sono da Dio» ecc. . Ad illustrare il suo dire, Gesù fa appello alla loro propria esperienza:
La parola mai congiunge il contenuto di questi versetti colla prima parte del vers. 16 «Voi li conoscerete dai frutti loro». La legge immutabile del mondo naturale è espressa in questi versetti sotto forme differenti; nel primo, affermativamente; nell'ultimo, negativamente, e la stessa legge governa pure il mondo morale, poiché Cristo dice: «L'uomo buono dal buon tesoro del cuore trae fuori cose buone; e l'uomo malvagio, dal suo malvagio tesoro trae fuori cose malvagie» . Per quanto chiara sia la verità espressa in queste ultime parole, che cioè le disposizioni del cuore determinano le azioni della vita, niuno che sappia come alcuni fanno merito delle azioni, senza punto tenere conto dei motivi che le hanno suggerite, e come la stessa tendenza si manifesta di quando in quando fra i cristiani evangelici, potrà crederla tanto chiara, che non ci sia bisogno d'insistervi..
(Ho tratto questa descrizione dal sito laparola.net , apportando alcune modifiche per adattarlo al testo , che a mio parere era in armonia a quello che avevo nel cuore.https://www.laparola.net/testo.php)
Emanuele Michelino, la voce del podcast: "UNA VOCE CHE GRIDA NEL DESERTO"