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L'assertività il webinar che diventa un webcast!
Estratto dal webinar d'azione Amministratore Crescente
Estratto dal webinar d'azione Amministratore Crescente
18 DIC. 2020 · SE PREFERISCI LEGGERE IL VIDEO TRASCRITTO ✍️
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Cosa intendiamo per autostima, ovviamente dobbiamo prima partire un pò dall'autostima per diventare una persona assertiva, perché non è che possiamo comprendere le tecniche di assertività se non comprendiamo prima il rapporto con noi stessi e qual è la visione di noi e vi posso dire che moltissimi di noi fanno confusione con se stessi, io lavoro nella prima parte proprio delle masterclass sulla persona proprio a comprendere dove si trova in quel momento e qual è la sua visione del mondo, perché ognuno di noi ha una visione diversa no anche in questo momento sull'emergenza coronavirus c'è chi si angoscia e chi vede solo grandi opportunità per il futuro. Quindi detto questo l'autostima è costituita dal giudizio di valore che ognuno ha di se stesso e ovviamente cosa comprende di questo giudizio. Ovviamente ragazzi quando facciamo riferimento alla personalità a noi stessi ci muoviamo in un campo abbastanza minato, abbastanza complesso, quello dei pensieri, quello delle emozioni, i sentimenti e quello dei comportamenti ragazzi pensieri emozioni e sentimenti tocchiamo quasi l'inconscio. Ci sono i pensieri nazionali c'è il pensiero logico me ci sono altri pensieri che maturano poi da solo stanno lì improvvisamente vengono su soprattutto in questo periodo di quarantena facciamo un sacco di pensieri 85% - 90% negativi vengono su all'inconscio, il pensiero normalmente genera una percezione le versioni la prestazione genera una emozione l'emozione della paura in questo momento nasce da un pensiero ci preoccupiamo il contagio i nostri cari i sentimenti sono quelli che proviamo verso noi stessi e verso gli altri ovviamente. Comportamenti attenzione spesso noi veramente ci comportiamo male in primis con noi stessi con la nostra salute o con la nostra crescita non ci impegniamo e questo succede molte volte durante la vita, trascuriamo dall'alimentazione, il fumo, la salute, gli esercizi fisici, dormire bene, ecco per esempio delle volte anche dormire poco può essere veramente pericoloso e quindi ve lo dico perché ci sono passato proprio con il sonno alcuni periodi della mia vita dormivo 2 - 3 ore per notte fatto per tanti anni e te ne vai all'ospedale.
Il giudizio che noi diamo è un giudizio di valore che è legato a noi stessi e a che cosa è legato, alle esperienze passate e l'esperienza passata influenza la nostra vita presente e futura; se ho fatto un viaggio in aereo turbolento sono condizionato rischio di non prendere più l'aereo.
Una buona invece sana autostima sicuramente non coincide con le sensazioni di essere invincibili, attenzione all'invincibilità non c'entra con una buona autostima di se stessi, ma dove dovete lavorare è nella capacità di dare valore a voi stessi, noi lo dobbiamo fare proprio con noi stessi, una delle cose più difficili spesso proprio durante i coaching, io parlo del valore, delle relazioni e le relazioni generano valore, ma soprattutto il valore che noi possiamo dare agli altri, ma nel momento in cui noi non ci valorizziamo l'autostima cala e quindi bisogna fare attenzione perché dobbiamo accettare il nostro essere, la nostra persona sia per i successi che per gli insuccessi e per i difetti. Se volessimo rappresentare graficamente l'autostima potremmo tirare una linea retta semplice ricordarla proprio così come questa immagine che abbiamo messo in questa slide che dove c'è la bassa autostima a sinistra l'alta autostima, a destra questi due valori sono entrambi problematici conflittuali, creano difficoltà, noi dobbiamo mirare ad una buona autostima, quindi il centro di questo segmento deve essere il nostro posizionamento ideale. Allora andiamo a cercare un identikit della persona con buona autostima. Se vuoi mirare al centro di quel segmento devi essere consapevole di avere dei pregi ma devi ammettere anche i difetti senza che questi difetti possano ledere l'immagine che si ha di sé. Spesso sento dire non sono all'altezza di fare l'amministratore di condominio, giustamente io aiuto quella persona dicendo aspetta la domanda di qualità che ti devi porre è l'amministrazione condominiale è all'altezza di te e non è che tu forse miri più in alto?
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Volendo fare l'identikit della persona passiva, possiamo dire che la persona passiva è quella che non si oppone e non si espone, ritorniamo però quello che avevo detto prima, non è che non si non si oppone e non si espone per un fattore altruistico, non si oppone, non si espone semplicemente perché non si sente all'altezza e quindi non si assume delle responsabilità ha paura di assumersi delle responsabilità è una persona che solitamente banalizza i propri bisogni e quindi una persona che ha timore di esporsi e ha timore di far valere i propri bisogni può avere anche delle difficoltà a guardare negli occhi l'interlocutore, ha un sempre un eloquio esitante piatto delle posture che richiamano l'idea di chiusura, quindi le spalle curve, è sempre eccessivamente distante dall'interlocutore, ma perché eccessivamente distante dall'interlocutore, perché proprio teme il confronto e quindi si trova sempre un passo indietro questo è un po' un primo identikit della persona passiva, mentre quello della persona aggressiva può essere un po' l'opposto, cioè una voce con una tonalità sempre molto alta, un flop sempre molto irruento e delle distanze interpersonali inferiori alla media perché si cerca quasi lo scontro quindi c'è quasi il contatto una corporeità accentuata cioè imponente si cerca sempre di prendere tutto lo spazio possibile anche più di quello che è consentito si guarda sempre dall'alto al basso e siano delle opinioni delle opinioni che sono spacciate per fatti perché perché si parte sempre dal presupposto che ciò che si pensa è giusto, è indiscutibile e non ha paura del conflitto la persona aggressiva anzi cerca lo scontro scelta il conflitto perché si sente superiore rispetto agli altri e cerca sempre di soddisfare immediatamente i propri bisogni e i propri desideri. Ovviamente l'assertività sta nel mezzo perché se l'atteggiamento passivo cerca sempre di mettere i propri bisogni in secondo piano rispetto a quelli altrui e l'atteggiamento aggressivo mette invece i bisogni altrui in secondo piano rispetto ai propri, l'atteggiamento assertivo è l'atteggiamento di colui che tiene conto dei propri bisogni, ritiene importanti propri bisogni, sa dare il giusto peso ai propri bisogni, tuttavia senza sottovalutare quelli degli altri e tiene comunque importanti e da prendere in considerazione. Autostima e passività sono legate fra di loro perché esso un comportamento passivo è legato ad una autostima bassa, infatti impossibili pensieri legati al comportamento passivo, possono essere sono sicuramente meno competenti degli altri gli altri sono più importanti di me il mio palco poco come persona ecco perché è la persona passiva è una persona che spesso ha una scarsa autostima. Allo stesso modo il comportamento aggressivo invece può essere legato ad una un livello troppo alto di autostima, ricordate i due eccessi di quella linea, di quel segmento di retta e quindi un'autostima e se già esageratamente elevata po' come quella troppo bassa senza dubbio creare dei problemi può senza dubbio generare, una aggressività, i possibili pensieri di una persona aggressiva possono essere la miglior difesa è l'attacco posso farmi valere soltanto con le maniere forti tutto mi è dovuto perché io valgo più delle altre persone quindi parliamo di una persona che si pone sempre sul piedistallo che pensa sempre di essere più avanti degli altri e che non tiene conto delle esigenze altrui non d non tiene conto dei bisogni altrui non tiene conto delle delle idee altrui quindi è una persona che non è aperta al confronto è una persona che cerca lo scontro più che altro. La persona assertiva è invece una persona che è attenta a se e alle altre persone ma che non si sente condizionata dagli altri, sa ascoltare gli altri ma fa ascoltare anche se stessa espone le proprie opinioni senza prevaricazione e si esprime in modo preciso e mirato all'obiettivo e tenendo conto del contesto.
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Allora abbiamo visto nelle slide precedenti che l'autostima comprende pensieri, emozioni e comportamenti e abbiamo esaminato e valutato i pensieri, con Paolo abbiamo fatto un'analisi dei pensieri, quindi l'aspetto cognitivo che però non è il delegato da quello emotivo e da quello comportamentale, perché l'aspetto comportamentale è rappresentato da quelli che sono i comportamenti che abbiamo verso noi stessi i comportamenti che abbiamo verso gli altri e anche come ci poniamo verso quello che ci accade quotidianamente quindi in generale quello che accade qual è il nostro atteggiamento nei confronti di ciò che succede e quindi non soltanto verso gli altri ma anche verso noi stessi.
Ci sono in buona sostanza tre tipologie, possiamo catalogare e tre in macro tipologie di atteggiamento che possono essere: l'atteggiamento passivo, l'atteggiamento aggressivo e l'atteggiamento assertivo. Ritorniamo a quel famoso segmento che abbiamo messo prima il segmento diretta e possiamo immaginare di porre su questo segmento in un estremo gli atteggiamenti passivi, nell'estremo opposto gli atteggiamenti aggressivi e possiamo anche in questo caso immaginare che al centro vi sia l'atteggiamento assertivo. Quali sono le principali differenze fra questi tipi di atteggiamento? L'atteggiamento passivo è caratterizzata e caratterizzante la persona che antepone i bisogni e desideri altrui ai propri cioè quella persona che praticamente si mette sempre in secondo piano rispetto agli altri; l'atteggiamento aggressivo invece è caratteristico della persona che antepone i propri bisogni ai desideri e ai desideri altrui e bisogni altrui quindi mette se stesso in prima linea.
Facciamo però attenzione perché nessuno è sempre e solo attivo o aggressivo o assertivo perché tutti quanti abbiamo in noi le tre modalità soltanto che una delle tre modalità è sicuramente prevalente rispetto alle altre, quindi non dobbiamo assolutamente estremizzare lo dobbiamo assolutamente etichettare le persone perché si tratta di un atteggiamento che è prevalente è predominante rispetto agli altri ma che non è l'unico sicuramente. Allora abbiamo detto che che esistono fondamentalmente tre macro categorie di comportamenti, di atteggiamenti quindi che possono essere quello passivo, quello aggressivo e quello assertivo e ritornando sempre all'esempio del segmento di retta abbiamo detto che potremmo indicare atteggiamenti passivi e atteggiamenti aggressivi agli estremi di questa retta, mentre l'atteggiamento migliore l'atteggiamento centrale potrebbe essere quello affettivo abbiamo previsto quelle che sono le differenze sostanziali fra l'atteggiamento passivo ed aggressivo cioè l'atteggiamento passivo e caratteristico della persona che pone sempre i bisogni e desideri egli altri al primo posto mentre l'atteggiamento aggressivo e caratteristico di quella persona che pone sempre i propri bisogni e propri desideri dinanzi a quelli degli altri quindi che si pone sempre in prima persona, nessuno abbiamo detto però abbiamo precisato è mai completa mai un atteggiamento completamente passivo o completamente aggressivo perché si tratta di linee predominanti più che altro quindi sono quelli che sono gli atteggiamenti prevalenti, ma ognuno di noi può avere tutti i tipi di atteggiamento in sé ha chiaramente questi sono soltanto quelli predominanti che andiamo ad esaminare in questo momento. Abbiamo poi precisato quindi che una persona che parliamo di persone aggressive, persone passive, persone assertive non ci ci riferiamo soltanto esclusivamente all'atteggiamento prevalente e quindi senza dover necessariamente Abbiamo precisato quindi che una persona e non è esclusivamente passiva o esclusivamente aggressiva o sempre assertiva e che non vogliamo etichettare le persone o fare delle valutazioni moralistiche anche perché dire, mettere i bisogni altrui prima dei propri, quando parliamo della persona passiva, non è per motivazioni altruistiche quindi facciamo attenzione.
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Che sono che cosa sono questi schemi mentali? Vedete l'interruttore acceso chiuso la lampadina no gli schemi mentali sono delle categorie che utilizziamo per organizzare le nostre conoscenze, anche quando facciamo una scelta d'acquisto noi improvvisamente entriamo in uno schema mentale senza nemmeno accorgersene, perché non ce la facciamo tecnicamente ad avere tutte le informazioni che ci servono per fare una scelta, tuttavia i nostri schemi ci permettono di ridurre quelle informazioni all'osso per poter scegliere, ma in verità è soltanto uno schema mentale che ci ha fatto fare la scelta perché se la volessimo fare in modo razionale dovremmo analizzare tantissimi dati. Vedete uno schema mentale da un ordine a delle situazioni, a degli elementi e quindi proprio è una velocità di ragionamento che spesso cammina per associazioni amareggia è successo a ok sì quella situazione tabella casellina qui tabella schema scaffale qui, proprio come se fosse uno schema tabellari. Uno schema mentale deve essere elastico, se parliamo di autostima, deve adattarsi ai cambiamenti della realtà, spesso qualcuno parla di resilienza, quell'adattamento al cambiamento, qua oltre a parlare di residenza parliamo proprio di rispetto e di valore che sia verso se stessi. Ovviamente dove questo non succede c'è il rischio di perdere di vista quello che è la situazione reale e quindi vedi solo lo schema associ tutta ad uno schema quindi non vai proprio a vedere le informazioni oggettive tra virgolette della realtà, ma che appoggi sempre allo schema e quindi in questo caso tu hai un'automatizzazione, ecco un automatismo dello schema se questo automatismo va diciamo si comporta in modo eccessivo quindi quando uno dice mi muovo solo negli schemi beh ovviamente sicuramente questo potrebbe essere controproducente.
La valutazione di noi stessi è proprio legata agli schemi mentali, spesso alla base di una bassa autostima o anche un'autostima elevata esagerata vi possono essere proprio dei sistemi disfunzionali perché magari questi schemi mentali che non funzionano generano una bassa autostima perché non vuoi delle responsabilità, un'alta autostima perché vuoi far vedere di essere il capo e il leader della situazione, entrambi non è una buona autostima sono entrambi disfunzionali ma sono figlie di uno schema mentale che funziona in modo eccessivo. Tre le possibili cause di schemi disfunzionali rispettando gli stessi proprio nei nostri confronti e qui qualcuno lo sa già lavorando con me proprio sull'eccesso di perfezionismo e qualcuno di voi sicuramente si ricorda punta, mira e spara, io addirittura a volte dico spara e poi aggiustiamo la mira, ragazzi punta, mira e spara costa tempo, io vi faccio una domanda in questo momento, voglio provocarvi, quanti di voi hanno deciso di togliere l'ufficio di amministrazione condominiale a seguito di questa emergenza? Quanti di voi lasceranno l'ufficio o stanno pensando di lasciarlo, hanno già contattato il proprietario e stanno rinegoziando il fitto, il canone di locazione dell'ufficio. Quanti di voi in questo momento e quanti di voi stanno aspettando, stanno in attesa, vediamo che cosa succede, maturano spese e gli uffici sono chiusi, non possiamo avere accesso, non possiamo ricevere, si parla di una fase due lunga dove ci deve essere il distanziamento, c'è una bozza di legge dove non possiamo fare assemblee, non possiamo incassare nei condomini, non possiamo ricevere, ragazzi parecchi del gruppo masterclass su cui mi sono confrontato, stiamo già parlando dell'abbattimento del canone, di fare le disdette, di passare in cui chi perché sta cambiando un'epoca si va a presso il condominio digitale, verso il condominio digitale, veramente sarà un'amministrazione a distanza, non vi nego che io vedo già il sopralluogo con i droni, quindi non andremo noi e non ci andrà nemmeno il tecnico il geometra fra 7-8 anni, ma veramente siamo nell'ambito di un cambiamento epocale eppure invece di sparare iniziamo un po' a puntare, a mirare, forse a settembre spareremo.
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Detto questo, è chiaro, è normale l'autostima non è costante, non c'è una manopola, non ci sono dei bottoni, tiene conto di tantissimi fattori, può subire delle fluttuazioni, possono essere diciamo normali fisiologiche anche in alcuni periodi particolari no questo dipende dalle circostanze della vita problemi di salute magari qualche lutto e quindi si abbassa terribilmente l'autostima delle situazioni che potrebbero influire sull'opinione che noi abbiamo di noi stessi, e anche l'ambiente che frequentiamo l'ambiente, che viviamo può influenzare l'autostima, ricordatevi che noi siamo la somma delle cinque persone che frequentiamo di più, ragazzi se io frequento persone che non si impegnano bene o male ne verrà influenzato ma se frequento persone che vanno avanti, che crescono, ecco sono tra un gruppo di pari e sicuramente io sono spinto e solo influenzato da questa grande positività del gruppo. Sapete quanto ci tengo io alla forza del gruppo, qual è il rapporto tra autostima e pensieri.
Qual è il rapporto tra autostima e pensieri? Ecco ragazzi questo è importante perché se riusciamo a capire i meccanismi sottostanti ai nostri comportamenti allora possiamo capire anche i nostri interlocutori. Quindi pensieri emozioni, comportamenti, zona minata, chi è con me in masterclass conosce la definizione di pensiero neutro contrapposta al pensiero positivo e di solito ci mettiamo un paio di coaching e per farla comprendere bene come concetto perché è un concetto sottile sottile, la neutralità non esiste ragazzi ,qualcuno potrebbe anche dire la realtà non esiste, che significa la neutralità non esiste, ragazzi ognuno di noi vede il mondo dal suo punto di vista e legge solo il suo libro quindi le posizioni sono sempre soggettive, spesso si parla di un orientamento massimo anche in ambito legale ma proprio in ambito comportamentale si parla di situazioni oggettive perché ci sono delle mani sì me che oggettivamente vanno in un certo modo ma in verità il nostro punto di vista è solo ed esclusivamente il nostro, quindi è sempre oggettivo.
Infatti siamo sicuri di avere una visione corretta della realtà? Di quanto accade? Ragazzi voi percepire la realtà con i vostri sensi e 90% di essa bene filtrata dagli occhi e voi sulla base di quella rappresentazione di immagine che avete in modo molto meccanico, automatico e veloce riuscite saltando completamente una serie di passaggi a filtrare la vostra credenza la vostra situazione ma lo fate in modo così veloce che sicuramente non è la realtà, è la vostra realtà infatti una realtà totalmente neutra ed è oggettiva ed oggettiva non esiste ogni persona ha delle proprie opinioni convinzioni abitudini a dei propri schemi mentali. Anche l'autostima va ad influenzare la nostra visione del mondo, ragazzi stesse situazioni che vi accadono in momenti diversi voi associate pensieri diversi, pensieri, percezioni, emozioni diverse, questo è fondamentale se riuscite a comprendere questo allora magari potete tirare giù uno schema standard comportamentale che vi permette di agire e relazionarvi sempre in modo assertivo, credetemi chi sta con me impara un protocollo di gestione email affinché la email di risposta che viene fuori possa essere quanto più assertiva e lo facciamo con un protocollo indicato soprattutto con un atteggiamento che non sia fifo firsting, first out è particolare non si può spiegare in un webinar da un'oretta per chi richiede proprio dei passaggi un protocollo una certa attenzione. Quindi per dirvi che quando la nostra autostima e bassa tendiamo ad attribuire agli
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Detto questo, vi faccio un esempio di pensieri disfunzionali che riguardano l'autostima. Il pensiero per estremi quanti di noi no o bianco o nero, o è un completo successo o è un disastro, come dico io è un po' il linguaggio binario 01 01, non prevede le mezze misure o una soluzione di compromesso; altra cosa assolutamente disfunzionale che in questo momento crea problemi ad alcuni di noi: io sono così, non riesco mai a combinare niente di buono, io sono così non posso cambiare, non mi posso adattare a questa novità; ho sempre ricevuto un sacco di avvocati mi hanno chiamato dice Paolo ma tu che stai portando avanti il discorso della vita assemblerà videoconferenza già da due anni e mezzo tre fi consulenze in smart warking attraverso zoom attraverso prima era Skype in passato ok ma noi che cosa dobbiamo fare vi dovete muovere e allora i primi consigli per i mandati proprio per le cause e dovete far firmare il mandato davanti a voi in videochat, in videochiamata, dovete assicurarvi che il cliente vi sta firmando il mandato per un discorso di autentica, dopodiché ve lo fate spedire perché in questo momento non ci si può incontrare; che succede l'avvocato che ha il pensiero nel vecchio sistema, viene il cliente in ufficio e mi concede mi conferisce il mandato ragazzi è finito, quello è finito, il codice sicuramente ci sono delle norne che ci permette di respirare ma in questo momento tutti i limiti vengono superati da un'emergenza, un interesse più che un interesse legittimo che è più vicino ai pilastri del diritto amministrativo, ma qui parliamo di garanzia costituzionale, il diritto alla salute, qualcuno diceva Paolo aspetto, faccio l'assemblea e tu ti prendi la responsabilità di fare un'assemblea in un ambiente sanificandolo pure, si distanziano i condomini e se litigano? Se si avvicinano? Perché capita che nelle assemblee si possa degenerare un po' e tu no non puoi diciamo rischiare l'impugnazione vuoi rischiare l'epidemia colpose il contagio colposo il 650 e allora è giusto quel testo di legge consegnato quella bozza dove si ampliano i poteri dell'amministratore intervenendo anche alla modifica dei regolamenti c'è quindi tecnicamente se passa quella bozza noi possiamo modificare i regolamenti in questo momento ma mi sembra normale perché una situazione emergenziale. Quindi io sono così, non è vero, mai come in questo momento non riesco a combinare niente di buono l'eliminazione del positivo usando un filtro mentale che ci fa vedere solo i lati negativi di una situazione ci sono poi proprio delle parole per chi ha studiato un po' di programmazione neurolinguistica lo sa se noi non parliamo in modo adeguato con il nostro inconscio l'inconscio praticamente ci frega e ci devasta con i pensieri negativi però per questo ovviamente vi consiglio di farvela una lettura in questo periodo di strumenti di programmazione neurolinguistica proprio per dare i giusti comandi alla parte inconscia.
La personalizzazione se quella persona non si fa sentire probabilmente è perché l'offesa, quindi creo su di me il peso di qualcosa che è successo e quindi vado direttamente alle conclusioni non faccio quello che si chiama un reality check, non vado ad analizzare la situazione di contorno, mi mancano pure l'informazione eppure tiro una conclusione, bassa autostima. Oppure laddove la catastrofizzazione che consistono nell'imporci una serie di impegni che vanno assolutamente svolti altrimenti succederà qualcosa di catastrofico, qui addirittura litighiamo con il nostro super io, per qualcuno che ha maneggiato un po' gli strumenti della nostra mente ragazzi il super io è devastante, veramente può essere anche più devastante della nostra parte animale dell'essa perché il super io ci mette in riga con il rispetto al sistema sociale ma addirittura dobbiamo fare quelle cose non succede una catastrofe quindi poi ci sentiamo diciamo arrabbiati con noi stessi e quindi ci trattiamo ancora più male l'autostima ma ancora più giù quindi attenzione il problema non è l'esistenza in noi di questi schemi mentali mai il loro irriggidimento.
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Come comunica la persona assertiva? Esistono delle modalità? C'è qualcosa che possiamo replicare? Lo sapete tutto può essere insegnato e quindi lo possiamo imparare ma ovviamente bisogna conoscere il metodo quindi la caratteristica del messaggio assertivo è la chiarezza e l'immediatezza. Comunicare sempre in prima persona, attenzione, io non sono d'accordo con questo modo di gestire la situazione e non in questo modo di gestire la situazione è sbagliato, considerate proprio che state parlando con il vostro socio, con il vostro collaboratori di studio, guardate quanto è assolutistica la seconda asserzione, questo modo di gestire la situazione è sbagliata, è assolutistica, io non sono d'accordo con questo modo di gestire la situazione, sicuramente è una frase che mi ripaga e vi fa assumere un comportamento assertivo, oppure se vi dovete arrabbiare potete fare una prova in questo momento, perché le parole governano la nostra fisiologia, mi stai facendo schizzare come un grissino, provate a ripetere questa asserzione e vedete se effettivamente di scrittura appello il vostro socio, con il vostro collaboratore, con il vostro marito, mi stai facendo arrabbiare come un grissino, cioè questo questa tipologia di frase agisce in modo cognitivo sulla vostra fisiologia, quindi nel momento in cui riuscite anche a comprendere quali sono quelle parole che intervengono fisiologicamente voi potere arrabbiarvi ma senza arrabbiarsi e quindi automaticamente assumere un comportamento assertivo, questo esempio era ovviamente estremo immaginate voi l'ufficio libero e per resistere cielo strizzare come un grissino magari qualcuno si mette a ridere però per farvi comprendere che rispetto a una frase pesante che crea panico che gela la stanza e quindi poi allontana le persone, una frase di fatta in modo più tranquillo, io non sono d'accordo con questo modo di gestire la situazione, non va in un gamba tesa questo modo di gestire la situazione sbagliata che assoluto. Non mettiamoci in cattedra non svalutiamo l'altra persona e soprattutto non diamo sempre lo schiaffo della colpevolezza. Il tempo ragazzi dovete scegliere bene i tempi per effettuare gli interventi per dire la propria opinione c'è gente che interviene sempre che parla sempre, invece dobbiamo capire bene il timing, evitare di aspettare troppo perché poi si verifica l'effetto della pentola a pressione.
Attenzione linguaggio non verbale perché il linguaggio non verbale parla di più del linguaggio verbale, ecco noi in aula facciamo tantissimi esercizi sul para verbale e sul verbale, para verbale si può fare anche qualcosa online, ma sul non verbale dove ci dobbiamo vedere dobbiamo fare attenzione anche alla mimica facciale se spesso diciamo delle cose che sono in distonia con la mimica facciale ragazzi facciamo un autorete quindi pensiamo di essere assertivi ma poi la mimica facciale il para verbale i movimenti del corpo c'è sgamano ci fanno capire che c'è qualcosa nella nostra comunicazione che non funziona. Sottolineare il positivo la persona con buona autostima e consapevole del proprio valore e sa apprezzare il valore delle altre persone i quello che fanno e qui ci avviciniamo molto alla leadership, chi di voi ha seguito con me il seminario sulla leadership sa che cos'è come funziona e come si può migliorare e su questo sulla dirci collaborato con moltissimi amministratori di condominio anche con buon successo.
La persona assertiva, le tecniche assertive deve sottolineare gli elementi positivi anche quando vuole esprimere un'opinione diversa nel momento in cui l'interlocutore ne sta esprimendo l'esatto contrario o comunque diversa. La persona assertiva sa ascoltare gli altri, ecco crea attenzione al discorso spesso dicendo mi ha appena detto lei appena detto invece di parlare sempre io io io ragazzi appena incontrate delle persone che iniziano le fasi con io io io fatevi il segno della croce stanno lavorando praticamente nei quattro quadranti dell'io quello io io io e l'io mascherato hanno sicuramente qualcosa da nascondere vengono fuori con una corazza ma solo le persone probabilmente con bassa postina e deboli.
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Allora possiamo andare avanti, abbiamo cercato di individuare le emozioni che muovono un po' l'assertività, che sono legate all'assertività, alle emozioni sottostanti, ma ovviamente non sono soltanto le emozioni che intervengono. Vediamo quali sono i pensieri, le convenzioni legate all'assertività, quali diritti si riconosce la persona assertiva. Sicuramente la comunicazione chiara è una caratteristica della persona assertiva, comunicare in modo chiaro ed aperto è un buon metodo per arrivare agli obiettivi nel pieno rispetto di se stessi e degli altri, perché la comunicazione assertiva è una comunicazione diretta, precisa, chiara, che mira allo scopo e questo facilita, agevola anche il nostro interlocutore, perché dall'altra parte il nostro incollo interlocutore non deve fare grossi sforzi per comprenderci. La persona assertiva è sicuramente una persona che ha le caratteristiche del leader perché è una persona che vuole trovare le soluzioni ma soluzioni che tengano presenti sempre le esigenze di tutti perché perché una persona che crede nel compromesso accettabile voglio arrivare i miei obiettivi ma tenendo contemporaneamente conto degli obiettivi dei desideri altrui compromesso accettabile, è un compromesso che si pone la persona assertiva a cui mira una persona assertiva, però è un compromesso che sicuramente non è alla portata della persona passiva o della persona aggressivo, perché la persona passiva pensa sempre di essere schiacciata, pensa sempre di essere inferiore e quindi di non poter raggiungere un buon compromesso. La persona aggressiva parte dal presupposto che ha sempre ragione quindi non scende a compromessi, la persona assertiva invece è una persona appunto che crede in un compromesso accettato. Le altre caratteristiche della persona assertiva sono la fiducia e l'apertura. La fiducia in se stessa e l'apertura ma la fiducia un po' in generale, perché la fiducia non è non è solo quella nel riconoscere le proprie capacità ma anche quella di tenere in considerazione le capacità altrui. Mi riconosco il diritto di essere me stesso e di esprimere le mie opinioni ma in un clima di rispetto reciproco, riconosco lo stesso diritto anche agli altri ovviamente ma ripeto sempre in un clima di rispetto reciproco, questi sono atteggiamenti che non può avere la persona passiva perché la persona passiva si vede sempre gli altri con dei diritti maggiori rispetto ai propri, la persona aggressiva è una persona che probabilmente non riconosce agli altri gli stessi diritti propri, ecco perché entrambe queste due figure non riescono ad avere poi questo atteggiamento che invece può avere soltanto quell'atteggiamento di apertura e di fiducia che può avere soltanto la persona assertiva.
Una delle caratteristiche più ammirate della persona assertiva è quella di saper porre dei giusti limiti per salvaguardarsi innanzitutto e saper dire di no.
Abbiamo visto che la persona assertiva riesce ad alzare dei paletti laddove necessario e quindi so gestire eventuali differenze di opinioni e so far presenti quali sono le mie possibilità ma anche i miei limiti sempre nessun problema perché la persona assertiva riesce a riconoscere i propri limiti riesce a riconoscere i propri errori. Sei capace di dire di no? Questa è una bella domanda!
Saper dire di no è una cosa importante. Attenzione perché abbiamo parlato prima delle non etichettare le persone, di non etichettare gli atteggiamenti anche quando abbiamo detto che fatto di anteporre i bisogni altrui ai propri può essere anche un atteggiamento della persona assertiva ma quando è frutto di una scelta consapevole come quello della mamma che pur essendo assertiva sa di dover anteporre i bisogni dei figli e propri o come quello della persona che deve accudire un ammalato o quando ci sono dei bisogni sociali impellenti come in questo momento che abbiamo
nonostante abbiamo il bisogno di uscire siamo chiusi in casa.
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L'argomento che trattiamo oggi è un argomento molto interessante, era già di per sé interessante quando lo trattiamo nei momenti ordinari, anche in alcune fasi di approfondimento dei percorsi amministratori crescente quando parliamo di comportamento e delle tecniche base, però adesso diventa ancora un pochino di più importante perché dobbiamo gestire i nostri condomini un pochino a distanza quindi la comunicazione è tutta maggiormente digitale, telematica, ecco al massimo qualcuno va in video puntamenti, in video assistenza, ovviamente però considerate l'avete visto anche nel webinar di sociologia, quello psicologico, che in questo momento sia noi che i condomini subiamo una situazione di stress un pochettino particolare. Ecco l'assertività sicuramente ci può aiutare e allora vi invito subito a scrivermi in chat la definizione senza andarla a cercare in giro su internet o sui cellulari, che per voi che voi date all'assertività, che cos'è per voi l'assertività, vengono sempre fuori delle belle definizioni, devo dire la verità, ma ognuno ha un pò il un suo punto di vista, anche per gli amici di Facebook che cos'è per voi l'assertività, scrivetelo nei commenti perché a sinistra leggo la live di Facebook e a destra leggo la chat di webinar.
L'assertività, insieme alle tecniche comportamentali e soprattutto all'autostima che andremo a vedere oggi ed è un webinar strutturato in tre parti, quindi per gli amanti di chi chiede quanto tempo dura noi siamo di completarlo in 60 minuti, è chiaro che poi c'è la parte interattiva facciamo delle domande lanciamo qualche sondaggio quindi può durare anche un oretta e venti.
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La modalità del disco rotto è utile a quelle persone che sono particolarmente insistenti e quanti condomini lo sono perché ci sono tanti condomini che vanno a ripetere sempre la stessa cosa e tutto quello che noi andiamo a dire sembra che non lo ascoltino e quindi bisogna certamente motivare il no ma nelle discussioni ci sono quelle situazioni in cui può essere importante non lasciarsi coinvolgere troppo dalle ragioni dell'altra persona per non perdere poi di vista le proprie e quindi andare proprio ad accentuare la nostra impossibilità ad evadere quella richiesta. Ci sono delle situazioni un po' più difficili per esempio con qualche parente o come appunto nelle richieste di lavoro e nel nostro caso appunto nell'amministrazione di condominio ci possono essere tante richieste dove ci sembra difficile dire di no però quello che è importante è che dobbiamo ricordare le nostre esigenze, dobbiamo ricordare soprattutto che le nostri bisogni e le nostre esigenze sono sullo stesso piano di quelle degli altri e quindi possiamo arrivare eventualmente ad un compromesso accettabile laddove possibile ma non dobbiamo assolutamente lasciarci prima prevaricare perché il nostro diritto è un diritto assertivo e poi c'è il non verbale quello che dicevamo prima perché bisogna trasmettere fermezza ma non aggressività, questo è importante perché si fa si fa presto a passare da un atteggiamento all'altro dire di no a prescindere, dire di no con aggressività è un atteggiamento aggressivo, non è un atteggiamento assertivo.
Chiaramente non parliamo del passivo perché passivo direbbe di sì e basta passivamente, quindi dire di no in maniera ferma, dire di no sottolineando gli aspetti positivi, dire di no sottolineando il fatto che non è nelle nostre possibilità evadere quella richiesta e quindi fare attenzione anche a come lo diciamo, con lo sguardo, con la gestualità, con il tono della voce e quindi non bisogna essere assolutamente aggressivi. Ovviamente assertività è diverso da manipolazione prima in qualche commento appunto avevamo evidenziato proprio questa linea sottile che ci può essere ma nemmeno tanto sottile anzi bisogna rimarcarla bene assertività non è manipolazione quindi il messaggio assertivo non è detto che arrivi sempre, non è detto che abbia sempre successo però l'assertività è l'atteggiamento che dà maggiori possibilità di ritagliarsi degli spazi propri di salvaguardare la propria autostima e di arrivare al giusto compromesso. Abbiamo visto delle delle modalità assertive per dire di no e quindi questo ci può aiutare a non essere invasi quello che appunto sottolineavamo prima è essere disponibili ma non a disposizione, non dobbiamo sempre sentirci in obbligo di evadere tutte le richieste che ci arrivano soprattutto laddove queste richieste ci generano poi delle ansie, ci generano delle degli scompensi perché sono sono troppe, sono eccessive, sono e vanno al di là di quelle che sono le nostre possibilità alle nostre competenze e quindi ci fanno poi sentire inadeguati e ci fanno passare poi alla ad un atteggiamento passivo. Quindi bisogna assolutamente fare attenzione a queste prevaricazioni, chiaramente ci possono essere delle critiche e atti a questo proposito Paolo c'era proprio una domanda sulle critiche se la vuoi lanciare nel frattempo è un'altra difficoltà delle persone con un comportamento passivo è proprio la gestione delle critiche perché la critica può andare ad abbassare l'autostima perché può andare a confermare indirettamente quelli che sono i giudizi negativi che qualcuno da su se stesso però ci dobbiamo ricordare che la critica è in sé non è necessariamente un qualcosa di negativo, assolutamente, la critica può essere un momento di crescita la critica è chiaro ci sono diversi tipi di critiche dopo lo vedremo c'è la critica manipolativa che tutt'altro che crescita, però la critica appunto è assolutamente un momento di crescita perché ci può portare ad analizzare quelli che sono dei nostri punti deboli, ci può portare ad analizzare quelli che possono essere dei nostri errori, ci può portare ad una crescita a un confronto.
L'assertività il webinar che diventa un webcast!
Estratto dal webinar d'azione Amministratore Crescente
Estratto dal webinar d'azione Amministratore Crescente
Información
Autor | Paolo Cesareo |
Organización | Paolo Cesareo |
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